Fausta Franchini Guelfi
L’iconografia delle opere di Jacopo Antonio Ponzanelli: didattica della devozione e suggestioni emotive del theatrum sacrum barocco
Abstract:
Da un recente lavoro di catalogazione delle opere dello scultore carrarese, allievo di Filippo Parodi e attivo a Genova fra l’ultimo quarto del Seicento e la prima metà del Settecento, si possono trarre alcune riflessioni per verificare quanto il discorso dell’artista si inserisca nel contesto di quella cultura figurativa barocca che a Genova era nata con l’intervento di Pierre Puget e con lo studio delle novità romane della scuola berniniana. In quest’ambito i viaggi a Roma di scultori e pittori e il laboratorio di Casa Piola aperto a dispensare disegni con idee e progetti per gruppi scultorei in marmo e in legno policromo, sono i punti di riferimento per il Parodi e per i suoi allievi, fra i quali il Ponzanelli appare presto come il collaboratore in maggior sintonia col maestro. E’ allora nel linguaggio di persuasiva eloquenza del barocco romano, recepito dal Puget e dal Parodi nell’accezione di una grazia raffinata nella trattazione pittorica del rilievo, che si sviluppa l’opera del Ponzanelli: una “grazia” appunto, che si fa suggestione emotiva nei teneri atteggiamenti delle figure, nell’attenta valutazione dell’incidenza della luce, nell’impostazione decorativa delle membrature architettoniche disposte come scenografie teatrali. Gli esempi più evidenti di questo operare dell’artista assieme al suo maestro – la Gloria di Santa Marta nella chiesa genovese dedicata alla santa, la Pietà nella chiesa padovana di Santa Giustina ed il complesso scultoreo della Cappella delle Reliquie nella basilica di Sant’Antonio da Padova – evidenziano una particolare didattica della devozione volta agli “affetti”, alla commossa partecipazione alle sofferenze della Vergine e del Salvatore e alla gloria radiosa dei santi. La gestualità dimostrativa delle figure delle Virtù e degli angeli che popolano i fastigi e che affiancano le pale degli altari esprime anch’essa il richiamo a una sensibilità emotiva, certamente rafforzata dall’omiletica del tempo e da una musica sacra più che mai diretta a “muovere gli animi”.
Parole chiave:
Jacopo Antonio Ponzanelli, Filippo Parodi, Genova, scultura in marmo, XVII secolo, iconografia, devozione
Pubblicazione:
Studia Ligustica 4, maggio 2013, ISBN 978-88-98246-03-8
URL: https://www.fondazionefranzoni.it/studia-ligustica-4-2013/
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