Andrea Lavaggi
Appunti sul ruolo della fotografia nella rappresentazione e nella percezione dell’architettura: il caso delle opere di Galeazzo Alessi a Genova
Abstract ITA:
Il linguaggio architettonico è costituito da una serie di segni che la fotografia, grazie alla sua libertà compositiva ed alle potenzialità creative digitali, può decriptare, rendendoli più percettivi rispetto alla lingua parlata e scritta, ed evidenziandone i numerosi e diversi “indicatori lessicali”: struttura, forma, funzione, materia, luce, colore; un ruolo non solo descrittivo e conservativo, ma anche interpretativo, tanto più rilevante nella società attuale. E non solo in relazione all’architettura contemporanea, che meglio si offre alla soggettività, ma anche a quella dell’architettura di stampo “classico”, come si vuole qui illustrare riportando il caso delle opere genovesi di Galeazzo Alessi.
Abstract ENG:
The architectural language is made up of a series of signs that photography, thanks to its compositional freedom and digital creative potential, can decrypt, making them more perceptive than the spoken and written language, and highlighting the numerous and different “lexical indicators”: structure, form, function, matter, light, color; a role not only descriptive and conservative, but also interpretative, all the more relevant in today’s society. And not only in relation to contemporary architecture, which is best offered to subjectivity, but also in that of “classic” architecture, as we want to illustrate here by referring to the case of the Genoese works by Galeazzo Alessi.
Parole chiave:
Arte e fotografia, comunicazione visiva dei beni architettonici, fotografia di architettura, fotoritocco e architettura, Galeazzo Alessi, linguaggio dell’architettura, percezione visiva
Pubblicazione: Marmora et Lapidea 1-2020, sezione Museum marmoris, pp. 241-269, dicembre 2020